Jesi è uno dei centri maggiori della provincia di Ancona con ricche tradizioni di arte e di cultura. Sorge in felice posizione su un terrazzo che domina la valle dell’Esino. Un’eccellenza per le Marche che attraversa secoli di storia fino al 1860 quando Jesi, nelle Marche economicamente arretrate e prive di qualunque tessuto industriale, rappresenta una felice eccezione. La città possiede una cartiera, due fornaci, sei saponifici, due concerie, sedici tintorie e parecchie altre attività. La manifattura più importante è quella della seta che porterà, a fine Ottocento, alla creazione di un solido nucleo industriale (ben dodici filande) che occuperà 2000 operai, soprattutto donne, e farà guadagnare a Jesi il titolo di “Milano delle Marche”. Nei primi anni del Novecento la città si espande e numerose ciminiere spuntano nelle nuove aree industriali. Oggi nel territorio comunale e nei dintorni viene coltivata la vite, principalmente la varietà verdicchio, con cui viene prodotto il vino verdicchio dei castelli di Jesi. Per quanto riguarda l’artigianato, Jesi è rinomata per la lavorazione del rame, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore, oltreché per la lavorazione della pelletteria.